Ci sentiamo tristi e indignati perché abbiamo letto questa notizia su Repubblica.it:
ROMA – Un ciclista muore travolto da un’auto, guidata da una donna che fugge dopo l’incidente. E’ successo stamattina alla periferia est di Roma. La vittima si chiamava Cesare Lastei, aveva circa 70 anni ed era originario della provincia di Frosinone. L’investitrice, a bordo di una Fiat Panda, gli ha fatto fare un balzo di oltre 40 metri. La pirata della strada è stata rintracciata e arrestata con l’accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso. Ha 39 anni e diversi precedenti finali per ricettazione, rapina, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed è tossicodipendente. Il suo compagno, un autista dell’Acea di Roma da cui aveva preso in prestito l’auto, è stato denunciato per favoreggiamento e simulazione di reato: stamattina aveva detto che gli avevano rubato la macchina.
Vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai familiari di Cesare Lastei.
Siamo stanchi di vedere morire gli utenti “deboli” della strada!
Ecco dov’è il vero problema di sicurezza a Roma e in Italia: sulle strade.
I politici dovrebbero affrontarlo in maniera seria e determinata smettendola di fare sempre un passo avanti e due indietro.
I giornalisti dovrebbero smetterla di inseguire falsi miti che vedono come unica soluzione la costruzione di nuove strade sempre più larghe, pronte ad accogliere una valanga di autovetture.
I cittadini dovrebbero smetterla di aspettare che qualcuno risolva il problema al posto loro perché la soluzione parte da ognuno di noi. Quando la mattina usciamo di casa per andare al lavoro, a scuola o in qualsiasi altro luogo possiamo scegliere. Scegliere di usare i mezzi pubblici, la bicicletta o al limite arrivare con l’automobile fino ad un parcheggio di scambio in periferia e da lì spostarci con un mezzo più “leggero”. Lo possiamo e lo dobbiamo fare. Anche per Cesare.
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